martedì, marzo 31, 2009

Pino Maniaci rinviato a giudizio per “esercizio abusivo della professione”.

L'informazione antimafia si zittisce a suon di querele! Ondata di solidarietà (anche su facebook, sui siti di controinformazione, su Radio2 e sui giornali nazionali) per Pino Maniaci, direttore della tv anti-mafia e di controinformazione Telejato (http://www.telejato.it/). Il direttore dell'emittente televisiva di Partinico (con cui collaboro anch’io), è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione di giornalista. Pino non ha mai voluto prendere il tesserino dell'Ordine, ma scrive e conduce con passione ogni giorno il Tg dell'emittente locale, più volte minacciata, querelata e contestata da boss e notabili della zona di Partinico. Lo stesso Maniaci lo scorso anno era stato minacciato dal figlio di un boss della famiglia Vitale detti “Fardazza” e aveva subito percosse e attentati (l’ultimo in ordine cronologico è stato quello dell’auto bruciata). Anche il figlio(Giovanni Maniaci, cameraman dell’emittente) aveva ricevuto lo stesso trattamento con minacce e inseguimenti. Pino ha ricevuto l’anno scorso, davanti ai miei occhi, la tessera e l’iscrizione all’ordine dei giornalisti honoris causa, consegnata in pompa magna da una delegazione scesa da Roma. Nonostante ciò il baffuto direttore dovrà comparire in tribunale l’8 maggio per esercizio abusivo della professione. E quindi sorge una domanda e il malcontento serpeggia negli ambienti della controinformazione: “l’ordine è diventata un’istituzione inutile che dovrebbe essere smantellata?”. Esistono migliaia di tesserati che non esercitano la professione ma usufruiscono delle agevolazioni (politici, conduttori, gente che vende materassi e pentole in tv) e per contro alcune persone - giornalisti veri - che non sono iscritte all’ordine e che ogni giorno sono sul campo, scrivono, beccano querele e intimidazioni, vivono davvero la professione e per giunta devono sentirsi rimbeccare. A cosa serve, quindi, un ordine dei giornalisti politicizzato e minaccioso che non tutela dagli attacchi chi esercita la professione ma, al contrario, si mette contro e si pone solo come club (tipo Rotary o Lions) di iscritti eccellenti che neanche scrivono?
Fabio Barbera

domenica, marzo 29, 2009

tessera n°1816: Silvio Berlusconi

"Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media" (Licio Gelli)

Ci sono delle analogie strabilianti tra il manifesto della P2 e la storia italiana degli ultimi trent'anni di cui Berlusconi è stato protagonista.

Date un'occhiata a questo video, dopodichè...a voi la parola!





Fonte video: www.byoblu.com

sabato, marzo 28, 2009

Meditazione in canto sulla Passione di Cristo (da Don Fabiano)




Un concerto Sabato 4 Aprile alle 19.00 nella Chiesa Madre dal tema "Meditazione in canto sulla Passione di Cristo"


Don Fabiano


Cliccate sull'immagine per ingrandirla



Le vere origini della crisi

La crisi dei mutui subprime non è a mio avviso, come buona parte dei commentatori politici pensano o dicono di pensare, la causa dell’attuale fase recessiva mondiale, ma solo il sintomo evidente di una malattia del sistema economico mondiale globalizzato che si è manifestato attraverso una crisi finanziaria, con ripercussioni a sua volta sull’economia reale e sull’occupazione, ma le cui origini sono da ricercare nell’assetto distributivo del reddito che il “mercato” ha generato nella maggior parte delle economie sviluppate, comprese quelle di recente industrializzazione (Cina India, Brasile).
Il confronto tra questa crisi e quella del ’29 non è del tutto avventato se valutate dal punto di vista della distribuzione del reddito.
Allora lo sviluppo dell’ industrializzazione iniziata nel secolo precedente aveva consentito una forte concentrazione del reddito nelle mani di pochi,(i possessori delle macchine) squilibrando sia il mercato che l’equilibrio sociale come proverò a spiegare con riferimento ad oggi. Oggi gli squilibri distributivi sono stati generati da una finanza (il capitale si autogenera), che ha invaso l’economia reale, da una scarsa visione generale della politica e dal sogno utopico degli imprenditori di inseguire la competitività tagliando i costi di personale, di salari e stipendi.
Se fosse vero, quello che ci ha detto la politica, che la ricchezza bisogna crearla e poi distribuirla e quindi la disuguaglianza sociale è il prezzo che bisogna pagare per crescere più rapidamente (tanto prima o poi ci sarà la redistribuzione, prima cresce la torta e poi si distribuisce) allora come mai in molti paesi, tra cui l’Italia, questo nuovo miracolo economico non è avvenuto nonostante l’accrescimento del divario economico e sociale che si è registrato nell’ultimo ventennio?. Un calciatore del Milan o dell’Inter guadagna ogni volta che tocca la palla in partita ufficiale quanto un mese un operaio alla Fiat!. Un top manager ogni ora di lavoro quanto un mese di un insegnante.
Perchè Prodi aveva messo il limite max di 290 mila euro annui per lo stipendio dei manager pubblici e Berlusconi lo ha tolto?
Perchè in questi giorni la proposta della lega di portare tale limite a 350 mila Euro non è stato votato dal parlamento?
Mentre negli USA il presidente provvede a limitare i bonus ai manager della aziende pubbliche e a quelle che hanno avuto aiuti di stato da noi non si prende provvedimenti.
Segno che non si vuole capire che si esce dalla crisi solo distribuendo reddito.
Se la singola impresa taglia i propri costi nella maniera più semplice possibile, tagliando posti di lavoro e/o tagliando i salari attraverso la giungla della tipologia di contratti, può in parte aumentare i propri margini unitari e in parte ridurre i propri prezzi, puntando a conquistare nuove fette di mercato, in ultima analisi accrescendo i propri profitti, ma questo è un ragionamento a domanda inalterata.
Se tutte le imprese fanno altrettanto il tentativo di “cannibalizzare” la domanda proveniente dai lavoratori delle altre imprese va a vuoto perché si riduce la domanda complessiva. Ed è quello che è effettivamente avvenuto in questa crisi.
Da qui si capisce come può essere miope la visione del sistema delle imprese, che reagirà nuovamente tentando di comprimere i propri costi dando luogo a una sorta di concorrenza sleale sulla pelle dei lavoratori e in ultima analisi sulle possibilità di crescita data la continua compressione della domanda.
Questo a mio avviso è quello che è avvenuto nell’ultimo ventennio in Italia e non solo, comprimi comprimi il sistema salta.I consumi si riducono.
Ecco come il libero agire delle forze di mercato (massimizzazione del profitto da parte degli imprenditori) possa condurre ad un sistema economico stagnante e socialmente inaccettabile.
E non è comunismo quando dico che il mercato va regolamentato. Il reddito va distribuito con equità.
A questo punto mi si obbietterà che gli imprenditori illuminati non cascano in questa trappola, che i salari vengono contrattati (per ora) a livello nazionale dai sindacati, che si possa (e si dovrebbe) recuperare competitività investendo anche e non ultimo sulle risorse umane accrescendo la produttività, ma soprattutto, che la realtà è differente da quella fin qui descrittà poiché, dato che non operiamo in un’economia chiusa, ammesso che tutte le imprese di un paese adottino il comportamento miope della compressione dei costi, possono supplire alla carenza di domanda interna puntando sulle esportazioni, anche grazie all’accresciuta competitività.
Certo se il comportamento degli imprenditori Italiani fosse isolato il sistema reggerebbe sulle esportazioni ma la globalizzazione ha anche globalizzato i comportamenti. Tutto il mondo dell’impresa ha contratto i costi a danno del reddito reale dei lavoratori in tutto il mondo occidentale e non solo. La conseguenza è il crollo della domanda mondiale. E quindi la crisi mondiale.
Altri paesi di recente sviluppo, come Cina e India, hanno puntato, specie all’inizio, sui bassi costi della manodopera per rendersi competitivi ed espandere le proprie esportazioni.
A questo punto si può obbiettare che la crisi sta già finendo. Se permane alla fine della crisi lo stesso indici di distribuzione del reddito la crisi è solo spostata nel tempo grazie agli interventi dei governi a sostegno dei consumi tramite spesa pubblica e le bolle finanziare continueranno ad esistere.
Infatti i percettori di rendite e profitti,( i veri concentratori di reddito) una volta soddisfatta la domanda di beni essenziali e di lusso, continueranno ad investire, ma non in beni strumentali creando lavoro, quanto piuttosto in attività finanziarie ben più remunerative.
In pratica la finanziarizzazione dell’economia, lungi dall’essere opera di fantomatici e spietati speculatori, privi di etica e morale, è stato il naturale risultato della progressiva concentrazione della ricchezza. I mutui subprime sono la conseguenza della concentrazione del reddito. Il loro declino la causa della crisi economica, la matrice di tutto resta la concentrazione del reddito.
In pratica, grazie alla finanza, è stato possibile mantenere un certo livello della domanda mondiale restituendo alle classi lavoratrici sotto forma di prestito quello che era stato tolto loro sotto forma di reddito, è come se gli imprenditori prestassero ai loro dipendenti i soldi per acquistare le stesse merci che producono. Il proliferare del credito al consumo, del compri oggi e paghi domani e quant’altro è la dimostrazione che quanto detto ha un fondamento quotidiano oggi.
Ma è anche vero che i debiti prima o poi bisogna pagarli, e se l‘indebitamento supera il punto di solvibilità salta il sistema. Il sistema è saltato per molte aziende e per alcune famiglie.
Se la politica, a mio avviso, capisce quello che è avvenuto allora si può in modo concertato mondialmente trovare le soluzioni stabili per risolvere questo serio problema. Altrimenti si rinvia di qualche tempo la crisi appesantendo i bilanci pubblici col rischio che saltino i conti anche a qualche stato. Argentina, Irlanda insegnano.
I sostanza in un paese dove un lavoratore con 1200, 1300 Euro al mese non potrà mai comprare una casa 250000, 300000 Euro ed oltre, o è cara la casa o è poco lo stipendio. O concentrano reddito i costruttori o concentrano reddito i datori di lavoro di questi lavoratori considerato che il PIL (prodotto interno lordo) italiano negli ultimi venti anni è cresciuto e di molto.
Grazie per l’attenzione
Prof. Chiarenza Lorenzo

Lorenzo.chiarenza@virgilio.it

venerdì, marzo 27, 2009

Corteo di protesta Sabato 28

Il comitato del Plesso Buccellato di Castellammare del Golfo comunica che in data 28.03.09 alle ore 10,00 avrà luogo un corteo di protesta per le motivazioni meglio evidenziate nella nota allegata - Donatella Anselmo (3331078548). Il comunicato è il primo commento.

Volley - Doppio impegno per il centro carne

Attese ad un fine settimana molto intenso, con due gare da disputare nelle giornate di venerdì e sabato, le ragazze del Centro Carne, causa l'indisponibilità della " M. Bonanno " proseguono gli allenamenti ad Alcamo. La squadra sarà impegnata venerdì sera a Salemi ospiti della locale Intermedia, formazione in grande spolvero reduce dalla sorprendente vittoria con l' Ericina Trapani. Il team Castellammarese tornerà ( lavori di manutenzione permettendo) alla comunale sabato 28 marzo alle 17,30 per il confronto con la Vittoria Assicurazioni Castelvetrano. La classifica del campionato di I^ divisione: Efebo e Mazara 41, Marsala 30, Castellammare 27, Ericina Trapani 26, Salemi 12, Paceco 10, Partanna 9, Buseto 6, Castelvetrano 4.

domenica, marzo 22, 2009

Vendesi chiesa: anche il vaticano soffre la crisi.














Un cartello, intestato Scopello Immobiliare, annuncia che vendesi la chiesetta di S. Angela con annesso appartamento ai piani superiori terrazzato sita in via Gen. Di Gaetano, che è sempre stata, a detta di tutti, la casa del Vescovo nei suoi soggiorni castellammaresi. Dai racconti degli anziani del quartiere ho appreso che tutto lo stabile è stato acquistato con i fondi raccolti dalla Congregazione di S. Angela, quindi con i soldi dei fedeli. Inoltre la chiesetta, piccola e raccolta è giornalmente frequentata e quasi ogni mattina, o almeno era così, un prete celebra messa.


Se non mi sbaglio, e invito gli interessati eventualmente a correggermi, la Curia per alienare un suo bene necessita del parere del prete della parrocchia che, in virtù del giudizio dettato dalle frequentazioni dei fedeli e senza dubbio dall’affetto per i luoghi e dalle sue radici, concede o meno.


Ho notato che di preti castellammaresi con incarichi parrocchiali non ne esistono più, o perché in pensione o perché, come si dice, esautorati da incarichi ecclesiastici per volere del vescovo.

La domanda sorge spontanea: come mai i preti che operano nella nostra cittadina sono tutti originari di altri paesi? Forse vige nella chiesa il principio latino divide et impera?

Tornando a noi e alla nostra chiesetta, non crede forse il caro Padre Giuffré che prima di concedere al suo vescovo il nulla osta, che sarebbe il caso di chiedere ai fedeli del quartiere il loro parere e una plausibile giustificazione considerando che quel prezioso bene è stato acquistato con i loro soldi e quindi gli appartiene?



Angelo Grassa

sabato, marzo 21, 2009

“Vogliono cacciare Messineo? Che strane coincidenze…”

Riporto un articolo scritto da Marco Travaglio sull'Unità nella sua rubrica "ora d'aria":

“Ora vogliono cacciare pure il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. L’ha annunciato Gianfranco Anedda, l’infaticabile consigliere laico, cioè politico (An) del Csm, già protagonsita con altri mirabili colleghi delle cacciate di Luigi De Magistris da Catanzaro, di Clementina Forleo da Milano e di Luigi Apicella, Gabriele Nuzzi e Dionigio Verasani da Salerno. Una garanzia. Anedda s’è appigliato a un paio di articoli di stampa su una vecchia vicenda giudiziaria che ha coinvolto Sergio Maria Sacco, fratello della moglie di Massineo.

Sacco fu due volte indagato una ventina e una decina di anni fa dalla stessa Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, la prima volta assolto e la seconda archiviato. Ora salta fuori che nel 2006 avrebbe suggerito a Giovanni Bonanno, figlio di un vecchio capomafia, terrorizzato da possibili vendette trasversali, di abbandonare Palermo. Bonanno non gli diede ascolto e sparì per sempre (la classica “lupara bianca”).

Per questo episodio, contrariamente a quanto hanno scritto i gironali, Sacco non è indagato nè sospettato di essere un mafioso, anche perché suggerire a un tizio di cambaire aria per salvarsi la pelle non è reato. Ma tanto basta al centrodestra per mettere nel mirino il capo della Procura, guardacaso di nuovo impegnata, dopo anni di letargo, sulle trattative fra Stato e mafia durante le stragi del 1992-’93.

Lo fanno notare i pm dell’Antimafia palermitana: la vicenda Sacco è “molto datata, già nota al Csm e valutata come irrilevante in occasione della nomina di Messineo a procuratore” e “non ha mai prodotto all’interno dell’ufficio riserve o limiti di alcun genere, anche per il ritrovato entusiamso nel lavoro di gruppo, nella tradizione dello storico pool antimafia, e per l’effettiva gestione collegiale dell’ufficio”.

Guardacaso l’attacco arriva in “coincidenza temporale col progredire di delicatissime indagini sulle relazioni esterne di Cosa Nostra”. Fermo restando che i giornali fanno il loro mestiere di informare (ma perché non han riportato il passagio del comunicato sulla “coincidenza temporale”?), il problema riguarda ancora una volta il Csm: se ritenva imbarazzante la parentela indiretta di Messineo con Sacco, non doveva nominarlo procuratore.

Una volta nominato, non si vede che senso abbia rimestare in vecchie storie che non lo sfiorano nemmeno indirettamente, riguardando soltanto il cognato, neppure indagato. Tanta solerzia, poi, fa a pugni col lassismo usato verso i magistrati di Catanzaro e di Potenza (dai procuratori generali Favi e Tufano a vari pm) indagati - essi stessi, non i loro cognati - per aver ostacolato o insabbiato indagini delicatissime, e mai proposti per il trasferimento. Anzi, nel caso Catanzaro il Csm ha preferito cacciare i magistrati onesti che li avevano indagati. Complimenti vivissimi”.

venerdì, marzo 20, 2009

Sabato 21 Marzo Consiglio Comunale C/mare del Golfo

CASTELLAMMARE. Annalisa Ferrante
Un regolamento per il riconoscimento delle agevolazioni in favore delle imprese e dei cittadini che hanno sporto denuncia nei confronti di atti estorsivi o di usura. E’ questo uno degli atti concreti predisposti dal consiglio comunale, in occasione della giornata della memoria per tutte le vittime di mafia. Si tratta di una ricorrenza molto attesa in paese, poiché è la prima commemorazione della giornata da parte del consiglio comunale insediatosi dopo lo scioglimento del precedente per infiltrazioni mafiose, ed oltre due anni di commissariamento. La mattinata del 21 marzo sarà così dedicata alla memoria delle vittime di tutte le mafie: consiglio comunale alle ore 9 con all’ordine del giorno la richiesta dell’istituzionalizzazione del “giorno del ricordo e della memoria contro tutte le mafie”, e “regolamento per il riconoscimento delle agevolazioni per i tributi locali delle imprese o cittadini che hanno sporto denuncia nei confronti di atti estorsivi o usurari”. Per la giornata della memoria il presidente del consiglio ha promosso anche un concorso di idee rivolto alle scuole per un’opera artistica (disegno, pittura, scultura) che raffiguri “la visione studentesca della giornata dedicata alla legalità ed al ricordo delle vittime di tutte le mafie.” “Non ci interessano commemorazioni retoriche e quindi vuote -dice il presidente Giuseppe Cruciata- per questo ci rivolgiamo principalmente agli studenti che daranno sicuramente un contributo notevole al cammino di legalità da noi intrapreso”. La premiazione degli elaborati, preceduta da un breve memorial su Rita Atria, consisterà nella donazione di una targa e l’affissione permanente, nell’aula consiliare, delle opere premiate. La commissione esaminatrice è composta dal dirigente del commissariato di polizia Antonio Squillaci, dal comandante della locale stazione dei Carabinieri Luigi Gargaro, dal presidente dell’ antiracket Diego Ponzo, dal locale presidente di Libera Vito Fazzino, dal vicepresidente del consiglio Antonio Mercadante e dal sindaco Marzio Bresciani. (ANFE)

giovedì, marzo 19, 2009

Brevissime ultima settimana

CASTELLAMMARE
- Si dimette l’assessore ai lavori pubblici di Castellammare del Golfo, Fontana. Ufficialmente si è dimesso per motivi personali, ma c’è chi è pronto a giurare che si sia dimesso perché impossibilitato nel suo lavoro, a causa di continui screzi con i suoi “collaboratori”. E non si sa più niente. Il silenzio come al solito regna sovrano.

IN PROVINCIA
- Vittorio Sgarbi, Sindaco di SALEMI nomina vice sindaco il senatore del PD Achille Serra, che inizialmente accetta, ma una volta richiamato dal partito rinuncia alla carica. E Vittorio insorge!
- Il presidente della PROVINCIA DI TRAPANI Mimmo Turano fa un rimpasto. Succede il finimondo. I partiti della maggioranza protestano in coro. Se dal colloquio tra Turano e i segretario regionale dell’UDC Saverio Romano non ne uscirà un accordo, il presidente della Provincia procederà alla verifica di maggioranza, in consiglio provinciale sul bilancio e se non dovesse ottenerla, rimetterà il mandato di presidente della Provincia di Trapani. Così ha dichiarato. Ne vedremo delle belle.
- Ad ALCAMO il pub Alter Ego è stato posto sotto sequestro. I Carabinieri hanno effettuato un controllo finalizzato alla verifica del rispetto delle norme igienico-sanitarie, di prevenzione e sicurezza sul lavoro ed incolumità pubblica, rinvenendo varie irregolarità.

martedì, marzo 17, 2009

Cosa dice il referendum sulla legge elettorale?

Mentre tutti gridano allo scandalo sui costi che avrebbe il referendum (per approfondire : http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000993.html”), non tutti conoscono il contenuto del referendum elettorale.
I primi due quesiti riguardano l'abrogazione dell'assegnazione del premio di maggioranza alle coalizioni, sia alla Camera che al Senato. Questo significa che il premio di maggioranza viene attribuito non più alla coalizione ma al singolo partito che ottiene più voti. basta avere una maggioranza relativa, anche magari solo il 20 per cento, per avere la maggioranza assoluta in tutto il Parlamento. Questi i quesiti che hanno fatto maggiormente discutere tecnici e costituzionalisti. Contro di loro i piccoli partiti hanno alzato le barricate in questi mesi perchè il fatto che non ci sia più l'obbligo di coalizione li taglia fuori da giochi e alleanze. Il terzo quesito, invece, prevede il divieto di candidarsi, e dunque essere eletto, in più circoscrizioni.
La legge elettorale attuale è pessima ed è giustissimo perseguire un obbiettivo di riforma che miri anzitutto ad un maggiore potere di scelta/controllo degli elettori sugli eletti, che poi garantisca una adeguata governabilità, e non mortifichi all'estremo la rappresentatività.
Credo che il dibattito pro/contro la proposta referendaria sarà interessante. A voi la parola.
Saverio Stellino

lunedì, marzo 16, 2009

Nasce il presidio di Libera a Castellammare

Libera approda ufficialmente a Castellammare. Fino ad oggi infatti il gruppo di ragazzi facenti parte dell'associazione non avevano ancora costituito un presidio comunale.
L’associazione che dal 1995 si adopera per la rivalutazione di una coscienza civica e per la promozione della legalità ha aperto i battenti anche nella cittadina del golfo. Sabato 14 marzo la costituzione ufficiale del nuovo presidio locale avvenuta alla presenza di Margherita Asta, coordinatrice di Libera per la provincia di Trapani. Presenti anche i rappresenti di Arcidonna, Agesci, Acal, Circolo Metropolis, Ass. Pro Loco e Ass. Antiracket.
Spunti di riflessione critica sono emersi lungo l’intero procedere dell’incontro in cui è più volte emersa la necessità di una cultura alla legalità a partire dalle maggiori agenzie di socializzazione. Un’azione di promozione del senso civico che parta dal basso e si estenda a macchia d’olio nelle frange più disparate della complessità sociale.
Un agire in rete e secondo logiche di partecipazione condivisa che acquistino valenza nella valorizzazione della legalità. Questa la missione di Libera. Sulla scia della riflessione sul ruolo delle agenzie di socializzazione per la diffusione della cultura della legalità s’inserisce la proiezione de “E io ti seguo” di Maurizio Fiume. Il film mette in scena la storia del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla mano della camorra nel 1985. Una storia quella di Siani che riporta alla luce temi quali la necessità di una informazione libera e incondizionata da ingerenze esterne a garanzia di una democrazia reale. “E’ necessario andare alle fonti primarie” ha evidenziato lo stesso regista presente in sala. Maurizio Fiume ha poi sottolineato anche la sua stessa difficoltà di regista al momento della distribuzione del film che fu censurato nel 2001.
A conclusione del dibattito è intervenuta anche Rosalba Virone, Assostampa: “Negli ultimi anni si sono ristretti gli spazi della democrazia in Sicilia”dichiara la Virone “l’informazione che giunge ai cittadini è il più delle volte manipolata”.
Francesca Ruisi

venerdì, marzo 13, 2009

Emanuele Di Gregorio ai mondiali militari indoor di Atene

E’ partita ieri la rappresentativa azzurra che prenderà parte Sabato 14 ad Atene, ai Mondiali Militari di atletica indoor. In gara ci saranno quattro atleti siciliani (tra cui il nostro Emanuele) reduci dai recenti Europei indoor che si sono conclusi Domenica a Torino, dove Emauele è riuscito ad ottene una meravigliosa medaglia di bronzo nei 60 piani con record personale fissato a 6’’56. Intanto il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, il 20 Marzo premierà i protagonisti delle gare di Torino (Emanuele Di Gregorio, Claudio Licciardello, Anita Pistone, e Mimmo Rao) e il tecnico Filippo Di Mulo.
Forza Emanuele!!!!!
Vito Fazzino

giovedì, marzo 12, 2009

Mezzogiorno: dal declino a una nuova frontiera mediterranea?

Si pone ancora il problema del Sud? Questa è una domanda pertinente che implica un esame della realtà di questa grande zona poco sviluppata del Mezzogiorno; un territorio carico di storia e di cultura, ma segnato da forti contraddizioni sociali ed economiche.
Da cifre pubblicate dall’ISTAT si nota che il Mezzogiorno è come una zavorra per la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) nazionale. In questo quadro così negativo, si osservano certi progressi nelle quattro più piccole regioni del sud ( Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna) che, nel 2007, hanno registrato un PIL per abitante superiore alla media del Mezzogiorno. I fattori di questa riuscita sono diversi (innovazione, efficacia delle infrastrutture, ecc..), ma nello stesso tempo l’assenza di mafie sul territorio è forse il fattore più influente. Il contrario si verifica nelle altre regioni (Calabria, Sicilia, Campania, Puglia), tutte al disotto della media del PIL del Mezzogiorno, e segnate da una presenza soffocante di criminalità organizzata. In Calabria, in Sicilia e in Campania, non esiste un reale mercato, non c’è la libera concorrenza. Ciò che prevale sono delle forme di ricchezza fondate sulla violenza e sull’illegalità, che permettono alle mafie di produrre una “cifra d’affari” stimata di 130 miliardi di euro, pari al 40% del PIL del Mezzogiorno e al 10% del PIL italiano.
Numerosi sono quelli, specialmente all’estero, che si chiedono: perché lo Stato italiano e i suoi diversi governi successivi non hanno mai intrapreso una seria lotta contro queste organizzazioni criminali? Una delle prime risposte sta forse nel fatto che le mafie garantiscono numerosi voti ai partiti che governano. Ma i voti non bastano a spiegare un fenomeno così potente e radicato. Infatti, il motivo principale sta verosimilmente in quei flussi enormi di capitali che affluiscono nel sistema economico e nel circuito finanziario nazionale e internazionale, tramite diversi tipi di canali; fino al punto che senza questa contribuzione ormai regolare dell’economia sotterranea nella formazione del PIL italiano, verrebbe a mancare uno dei pilastri maggiori del sistema, che l’apporto di risorse lecite non saprebbe rimpiazzare.
Per la sua geografia il Mezzogiorno potrebbe diventare una regione cardine, il ponte del partenariato e del libero scambio euro-mediterraneo. Questa cambierebbe anche il suo ruolo, da zona emarginata a quella più avanzata per il dialogo e la cooperazione tra l’Italia, l’Europa e i paesi del Mediterraneo. Il bacino Mediterraneo, una volta più stabile e meglio gestito politicamente, diventerebbe una regione essenziale per i rapporti economici, culturali e politici tra l’Europa e L’Asia. Così, come per altri territori del sud dell’Europa, si apre per il Mezzogiorno una prospettiva interessante in caso di crescita dei flussi commerciali e quindi finanziari con le regioni asiatiche del Medio ed Estremo - Oriente .
In questa prospettiva, bisognerà modificare il ruolo della Sicilia, grande regione europea e mediterranea, segnata a volte da forti contrasti e da un grande potenziale.
Isola maggiore e centro di gravità del Mediterraneo, in passato luogo di incontro tra le culture, la Sicilia può vantarsi di una storia plurimillenaria, di un ricco patrimonio archeologico e di monumenti che ne fanno uno dei più importanti “ giacimenti culturali” del pianeta. Nel corso degli ultimi anni, niente o molto poco è stato fatto per valorizzare la vocazione naturalmente mediterranea della Sicilia, e soprattutto, per superare gli ostacoli interni ed esterni che impediscono la sua evoluzione moderna e dinamica.
Alessio Navarra

martedì, marzo 10, 2009

Intervista al sindaco Marzio Bresciani

Presentiamo la prima parte dell’intervista che abbiamo fatto al sindaco di Castellammare del Golfo Marzio Bresciani. Per ora tratteremo soltanto l’argomento del convegno di Domenica 8 Marzo. Sabato 14 Marzo nel pomeriggio, uscirà l’intervista intera sul quindicinale “L’alcamese” disponibile in 6 edicole di Castellammare.
Nell’intervista integrale si parlerà:
1) Porto
2) Depuratore
3) Petizione sull’UTC
4) Scuola Buccellato
5) Metanodotto
6) Programmazione per l’estate.

I: Domenica 8 marzo alla biblioteca comunale Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta si è svolto un convegno “Libera di essere donna e madre”. Qual è l’importanza di questa giornata e come si sta muovendo l’amministrazione su questo tema?
S: Io ho partecipato e credo di aver sottolineato il punto di vista dell’amministrazione, mi sono ricollegato al discorso del Presidente della Repubblica che ha tracciato un quadro perfetto, assolutamente esauriente. Dal punto di vista personale noto i contrasti che ci sono nel mondo ma anche nella nostra società. Ho sottolineato come nella società trapanese, e anche in quella castellammarese, abbiamo il contrasto di avere cavalieri al lavoro donna, donne insite al premio “Marisa Bellisario”, donne capitani d’industria, e poi abbiamo donne che hanno difficoltà a trovare un lavoro, proprio perché donne, semplicemente quindi perché possono essere madri. Questo contrasto della nostra società va rimarcato, perché credo che la donna possa dare, proprio in quanto donna, un grosso contributo a riportare la barra al centro, a ritornare con i piedi per terra per attuare quella parità in dignità che la Costituzione sancisce. Noi siamo diversi, l’uomo e la donna sono diversi, complementari, si integrano, però quella che è la dignità deve essere identica. Come amministrazione ho detto cosa abbiamo fatto, sono partito nominando sei assessori di cui tre donne, perché ritengo che, a parte l’importanza della sensibilità e della concretezza femminile nel prendere le decisioni, se si dà l’opportunità alle donne di inserirsi nei templi decisionali, forse si prenderanno delle decisioni che tengano conto della posizione della donna. Questa biblioteca è dedicata ad una madre che accompagnava a scuola i figli, un gesto che tantissime donne compiono tutti i giorni in particolare proprio nei confronti dei figli più piccoli, quelli che hanno più bisogno di essere seguiti.
Ho richiamato il Presidente della Repubblica, ho parlato di parità di dignità, ho parlato della Costituzione, della vergogna e dell’infamia dello stupro e ho richiamato anche quella che è la violenza nelle famiglie, la violenza psicologica, a cui la donna può essere soggetta. Nel nostro territorio forse la violenza fisica è meno pressante, anche se i dati che ha esposto il Dott. Bologna sono preoccupanti, riportano che un terzo delle donne sono soggette a violenza, però se intendiamo come violenza il livido, o l’occhio nero, o lo stupro, forse non sono così tanti in famiglia, mentre a mio avviso è più frequente la violenza psicologica, cioè il ridurre la donna, o perché non guadagna, o per altri motivi, ad uno stato di sudditanza per cui dipende dal marito, o dal suocero, dal fratello, e questo va considerato. Se analizziamo questa società con la crisi di valori che ha, la crisi economica che subisce, aggiungiamo la violenza nei confronti della donna, e quindi un crollo anche abbastanza pesante di quelli che sono i pilastri portanti della vita, non ci dovremmo meravigliare se chi è più debole muore di droga a venti anni. Allora bisogna riportare la barra al centro e la barra al centro a mio avviso la riporta la donna perché è quella più concreta, ha più capacità di sacrificio rispetto all’uomo, è quella che tutto sommato sa essere più autonoma rispetto all’uomo, e quindi forse è quella a cui dobbiamo chiedere aiuto per sistemare un po’ una società che ha perso un po’ di valori e non dà tanta speranza, e questo è un problema.

Vito Fazzino

lunedì, marzo 09, 2009

Liberate le telefonate-spot: non sono più illegali!

Interviene il Garante della privacy sullo strano caso della norma che agevola le telefonate pubblicitarie delle aziende anche se non autorizzate!
In tempi di stalking e di inasprimento delle leggi contro le molestie al telefono, risulta strana la decisione di “liberare” le chiamate spot. Eppure è successo, le telefonate moleste non saranno più considerate fuorilegge grazie alla recente conversione in legge del cosiddetto decreto “milleproroghe”: un emendamento dello stesso consente infatti a chiunque di utilizzare liberamente le banche dati prese dagli elenchi telefonici. Così a breve il telefono comincerà a squillare a tutte le ore per proporre di tutto! Le telefonate da parte di aziende che vendono la qualsiasi (dai calzini, alle batterie di pentole, dalla telefonia mobile, alle finanziarie) si moltiplicheranno, saremo contattati da promoter desiderosi di proporre contratti, vendite, promozioni, offerte, servizi, prodotti, con buona pace della meritata “pace domestica” che naturalmente verrà meno. Una norma che ha dell’inquietante ma che però fortunatamente non piace al Garante della privacy Francesco Pizzetti, che si è subito attivato al fine di opporsi a questa incresciosa situazione. “Questa è da ritenersi a tutti gli effetti una piccola violenza domestica – ha dichiarato il Garante Pizzetti – soprattutto perché avviene al telefono che è lo strumento più ansiogeno che c’è (…) con questa norma si vanifica il risultato che abbiamo raggiunto con il lavoro di tre anni”.

Fabio Barbera

sabato, marzo 07, 2009

LA CRISI DELLE BUGIE

La crisi di questi giorni sono convinto che sarà ricordata come la crisi delle bugie.
I messaggi che passano dai mezzi di comunicazione per bocca dei nostri governanti sono:
1. La crisi è nata in USA da noi è solo di riflesso con una forte componente psicologica.
2. Le banche Italiane sono le meglio attrezzate nel panorama internazionale. Meno a rischio.
3. Il sistema produttivo Italiano fatto di PMI (piccole e medie imprese) è quello che reggerà meglio la crisi
4. Il governo Italiano è quello che meglio la sta fronteggiando.

Ieri Il Premier Berlusconi:”Quando si guarda alle Borse che calano e alle azioni, se si guarda a quante azioni sono state scambiate a certi prezzi, si vede che sono una manciata, quindi praticamente chi ha le azioni e non ha esigenze di fare cassa immediatamente si tiene tranquillamente o piu' o meno tranquillamente le azioni nel cassetto e aspetta che passi questa crisi". aggiungendo che "naturalmente se si continua a dare l'impressione che la crisi sia assolutamente tragica, questo non puo' che spaventare le persone che cambiano il loro stile di vita, che e' il pericolo piu' grande". (fonte News di sella.it)

Come si può vedere si insiste a dare segnali tranquillizzanti, peccato che i numeri non confortano affatto questo ottimismo di circostanza.
Infatti lo scambio di titoli in particolare bancari ed assicurativi non solo non è diminuito ma è aumentato. E continuano a crollare le quotazioni.

I numeri fortunatamente non sanno mentire.
1. La crisi è vera e profonda. Un dato per tutti: Immatricolazione di veicoli commerciali a Febbraio -37,03%.Che numeri!
2. Se le banche italiane sono le meglio attrezzate perché sono tra quelle che hanno perso di più al mondo (Unicredito, intesa in particolare)? Un dato, dal 1 settembre Unicredito ha perso 80%, D. Bank (Germania) il 68%, BNP (Francia) il 64%.
3. Se l’economia reale è solida come mai la borsa Italiana è quella che perde di più al mondo. Dal 1 settembre SPMib (-55%), D. J (USA) (-45%), Ibex (Spagna) (-33%), Nikkei (Giappone) (-36%), Cac40 (francia) (-40),Dax (germania) (-40).
4. Se il governo stesse veramente fronteggiando la crisi con fatti e non con proclami non avremmo subito lo smacco di una agenzia di valutazione del rischio americana che ha collocato l’economia Italiana meno a rischio solo di quelle greca ed irlandese.

E’ proprio la crisi delle bugie, si ostenta ottimismo ed intanto i numeri dicono che c’è ben poco da stare allegri.

E a Castellammare come è percepita questa crisi?
Da noi è percepita solo relativamente per tre ordini di motivi:
1. Eravamo già in crisi da oltre tre anni con le strutture produttive, (agricoltura, pesca, artigianato) .Avevamo già toccato il fondo. Invece, commercio e turismo potrebbero veder peggiorare ancora il flusso di ricavi ed utili.
2. Abbiamo anche il vantaggio (per una volta) di avere occupati prevalentemente nel pubblico impiego più stabile in momento di crisi rispetto agli occupati nell’industria.
3. E’ forte il legame famigliare che supporta anche situazioni difficili (es. figli trentenni non occupati).

Il fatto che la percepiamo meno, non deve farci pensare che non avrà conseguenze. In un mondo globalizzato un danno in una parte qualsiasi del mondo si ripercuote più o meno intensamente su tutto il resto con effetti differiti anche nel tempo.
Buona fortuna.

Prof Chiarenza Lorenzo
Lorenzo.chiarenza@virgilio.it

Gasparri si dichiara vindice

La dichiarazione "shock" è di Maurizio Gasparri su Magazine di oggi! Il presidente del gruppo pdl in Senato replica al giornalista Vittorio Zincone chegli fa una domanda non gradita: "Attenzione perché io sono un vindice, portosfiga a chi parla male di me!". Ecco svelati i motivi della crisi in Italia ;-)
Fabio Barbera

mercoledì, marzo 04, 2009

Tremonti bond: chi ci capisce è bravo!

Prima di fare una attenta riflessione su cosa sono e che scopo hanno leggiamo il comunicato stampa tratto dal sito ufficiale del tesoro:www.tesoro.it.
“Il Ministro Tremonti ha firmato il decreto che dà il via libera alla sottoscrizione, da parte del Tesoro, di obbligazioni emesse dalle banche italiane. L'obiettivo è accrescere le opportunità di finanziamento all'economia grazie alla maggiore patrimonializzazione delle banche. Lo strumento rispetta le regole stabilite in sede comunitaria sugli aiuti di Stato.
Come contropartita, le banche:
pagheranno una cedola annuale compresa tra il 7,5 e l'8,5 per cento per i primi anni, per poi crescere gradualmente; si impegneranno a favorire il credito alle imprese, soprattutto piccole e medie, e alle famiglie.
Più specificatamente, gli impegni che il Tesoro richiede sono:
il contributo finanziario per rafforzare la dotazione del fondo di garanzia per le PMI;
l'aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese;
per i lavoratori in cassa integrazione o percettori di sussidio di disoccupazione, la sospensione del pagamento della rata di mutuo per almeno 12 mesi;
la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione;
l'adozione di un codice etico.
Questi impegni, ed il più generale andamento del credito all'economia, saranno oggetto di attento monitoraggio operato sul modello applicato in Francia con successo.”
Già in un mio precedente articolo su questo Blog ho accennato al fatto che comunicazione ed informazione non sono la stessa cosa.
Talvolta il potere prova, per diversi motivi magari nobili (raramente), ad abolire le notizie per non disturbare le opinioni.
Mi chiedo: sta avvenendo questo anche nel caso delle banche e dei Tremonti-bond?
Me lo chiedo no da persona che si è interessata di politica ma da matematico, docente di matematica applicata all’economia e alla finanza.
Il messaggio che oggi passa dai mezzi di comunicazione è che le banche Italiane sono tra le più solide al mondo e che il prestito che lo stato si appresta a fare alle sole banche quotate a piazza affari che ne faranno richiesta servirà a rilanciare il credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
Il dubbio che il messaggio che stia passando sia una comunicazione e non una informazione c’è ed è annidato proprio nei numeri.
In sostanza i soldi che lo stato presta alle banche ha un costo annuo per le banche non inferiore al 7,5% poiché cresce con la durata del prestito.
I mutui a tasso variabile oggi hanno un tasso inferiore al 4%, a tasso fisso inferiore a 5%, i fidi delle piccole e medie imprese un tasso inferiore al 7,5%.
E allora le cose sono due o le banche improvvisamente sono diventati benefattori improbabili, in quanto ci presterebbero i capitali con una perdita non indifferente (differenza tra tasso passivo ed attivo), oppure c’è altro..
Io ho tante domande e tanti timori:
Perchè le banche italiane non ricorrono al mercato interbancario con un Euribor a 6 mesi intorno al 2%? Tutti dovrebbero essere disponibili a prestargli i capitali visto come si sente dire dai nostri politici sono le meno a rischio.
Perché le banche italiane non ricorrono al mercato, considerato che i titoli di stato viaggiano ad un tasso iferiore al 2,% i risparmiatori potrebbero trovare interessante un bond emesso da una banca magari ad un tasso tra il 4 e il 5 % in assenza di rischi concreti sul capitale? O il rischio è alto?
Perchè possono accedere ai Tremonti bond solo le banche quotate? Se l’obbiettivo è il sostegno alle famiglie e alle imprese perché i clienti delle non quotate non debbono avere questo sostegno. Viene i dubbio allora che il sostegno sia alle quotazioni in borsa delle banche. E in questo caso a vantaggio di chi?
Le domande sono tante che potremmo porci ancora. Poiché credo che tutto quello che matematicamente sembra un assurdo non lo sia visto che tutte le maggiori banche Italiane hanno fatto sapere che ricorreranno a questi bond.
Unicredito ad esempio, per 3 miliardi di Euro, allora per voler trovare una logica a tutto questo permettetemi dire come stanno le cose:
All’articolo 12 comma 3 del decreto 28/02/2009 si dice che la remunerazione dei bond può dipendere in tutto o in parte dalla disponibilità di utili distribuibili che tradotto in termini semplici se nell’anno di competenza non ci sono utili distribuibili la banca non paga interessi. E sarà così visto le numerose perdite che dovranno registrare nei prossimi anni a causa dei titoli tossici che hanno in portafoglio e delle sofferenze che la crisi porterà specialmente a quei gruppi con interessi in Est Europa.
Sempre nello stesso articolo com 2 si legge:I bond possono essere convertiti in azioni ordinarie a richiesta del committente cioè la banca. Che tradotto in termini semplici il capitale potrà non essere rimborsato basta dare allo stato una certa quota di azioni di nuova emissione.
Cittadino: e io pago!
E’ bastato leggere un articolo del decreto per capire che tra comunicazione ed informazione in questo paese c’è un abisso.
Leggendo le comunicazioni mi sentivo di dire: povere banche Tremonti le vuole strozzare! Leggendo il decreto invece: e brave banche ancora una volta fate un affare.
I politici e i mezzi di informazioni oggi mi danno l’impressione di essere dei prestigiatori, attirano la nostra l’attenzione su una mano ma intanto con l’atra fanno la sorpresa.
Se anziché comunicarci ogni giorno che stanno lavorando per noi ci informassero come stanno veramente le cose potremmo capire meglio i tempi che stiamo vivendo.
Grazie dell’attenzione su un tema difficile.
Prof Lorenzo Chiarenza
Lorenzo.chiarenza@virgilio.it

Firenze affitta piazze e monumenti

Da più parti ci dicono che siamo in un forte periodo di crisi, ciò non ha però scoraggiato sindaci e amministratori di quei comuni tra i più geniali che, costretti dalla devolution e dal deficit di contante nelle casse, si sono dovuti rimboccare le maniche e inventare nuovi modi di far cassa. Una idea curiosa ci arriva da Firenze. Lì, nella patria del vivere bene, il comune ha pensato di affittare le immagini, i monumenti, i luoghi simbolo della città alla pubblicità. L’uomo che ha proposto l’iniziativa intitolata “Firenze Copyright”, adesso divenuta delibera approvata dalla giunta comunale, è l’assessore alle attività produttive e turismo del Comune di Firenze Silvano Gori. “L’obbiettivo – dice Gori – è di affittare, per un tempo limitato che non superi i quattro giorni, le dieci piazze simbolo di Firenze ad aziende che vogliono promuovere i propri prodotti”. Il Comune affitta così come scenografia le piazze ai marchi, che addobberanno facciate e monumenti in cambio di un congruo ritorno monetario che oscilla dai cinquantamila ai trecentomila euro per quattro giorni, per una media di introiti di circa un milione di euro all’anno: così le casse in deficit vengono rimpinguate in favore dei servizi pubblici e i cittadini sono contenti. Prepariamoci, quindi, a vedere il David vestito ad esempio con dei jeans di Dolce e Gabbana. Blasfemo ma non troppo!
Fabio Barbera

Crisi Economica e crisi del PD: dimissioni di Veltroni (dal Prof. Chiarenza)

I giorni che sta vivendo la politica Italiana non sono certo giorni di festa grande.
Sono piuttosto giorni di riflessioni e di riorganizzazione.
Anche i giorni che stanno vivendo le famiglie Italiane, e non solo, devono essere giorni di riflessione ,di riorganizzazione e di ripensamento del pensiero di società in cui vivere.
Ormai da oltre un decennio il pensiero prevalente in Italia, per la verità anche in altri paesi occidentali, è stato il liberismo. Una sorta di liberalismi spinto agli estremi. Il convincimento che è passato è che questa nuova filosofia dell’organizzazione sociale avrebbe consentito a tutti maggiori possibilità di sviluppo sociale, avrebbe consentito a tutti di diventare più ricchi.
Oggi sappiamo con certezza che così non è. Il risultato è stato squalo grosso mangia squaletto. È crollato in tutto il mondo, Italia compresa, quella illusione che il mondo dei furbi e dei bravi avrebbe creato benessere generalizzato, l’illusione che più lo stato sta lontano dal sistema economico più esso è capace di creare ricchezza per tutti, l’illusione che un leader carismatico è garanzia di buon governo. Ma quanti se ne sono veramente resi conto?
Oggi assistiamo ad interventi di politica economica In Usa, Gemania, Italia, Francia di assoluto statalismo. Banche , Assicurazioni statalizzate in Usa, Gran Bretagna, Italia ( Tremonti Bond). Contributi a pioggia al settore Auto in Usa, Francia, Italia.
Ovviamente coi soldi del contribuente. Coi nostri soldi.
Nel contempo Politici, Amministratori delegati che se ne stanno al loro posto a dirci un giorno che la crisi e psicologica, l’altro a dirci che la crisi sarà dura lunga e costerà molto alle famiglie Italiane.
L’assurdo è che gli stessi (antistatalisti) che ci hanno convinto che le loro aziende e la loro politica avrebbe creato ricchezza per tutti, oggi ci dicono che è giusto che lo stato intervenga in loro soccorso.
Ma non era più corretto se avessero fatto come Veltroni. Venire in TV è dire ci siamo sbagliati, non siamo stati capaci, lasciamo l’incarico ad altri?
Il Dott Profumo (amministratatore Delegato di Unicredito). Il Dott Geronzi (Mediobanca),
il Dott Passera (A.D. Intesa Sanpaolo), la lista è lunga, non avrebbero fatto bene a fare come Veltroni?
Unicredito è passato in un anno circa da una valutazione di 8 Euro a meno i di 1 Euro.
Intesa da 7 Euro a meno di 2. Fiat da 20 Euro a meno di 4.
E tutti stanno al loro posto. Assurdo. Mancanza di rispetto per gli azionisti in questo caso o mancanza di rispetto verso i cittadini nel caso dei politici.
Caro Veltroni hai fatto la cosa giusta. Il tuo gesto è degno di rispetto e di stima.
Ma dove hai sbagliato Tu e Gli amici del PD?
Consentitemi una riflessione.
Da quando è comparso il mito Berlusconi l’errore che si è fatto e si è ripetuto a fare è quello di volerlo combattere con le sue stesse armi: Comunicazione, Leaderscip, propaganda, slogan un terreno in cui siamo perdenti almeno per 4 motivi:
1. Berlusconi è maestro nella comunicazione, ha mezzi e strumenti che nessuno nel PD ha.
E come insegnano i grandi della comunicazione, comunicare non significa informare, ma rendere un messaggio come credibile.
2. ha un carisma derivante dalla sua storia personale e dal servilismo che nasce spontaneo verso coloro che hanno un potere economico e politico di quelle dimensioni.
Già i patrizi Romani conoscevano bene questo fenomeno, ogni patrizio aveva un certo numero di “clienti” i quali ogni mattina lo omaggiava ricevendo in cambio un pò di frutta o un pò di pane.
3. E’ capace di dire cose contraddittorie nel giro di pochi giorni ed apparire ai più credibile in entrambi i casi. Forza della comunicazione!
4. Riesce a comunicare con slogan che fanno presa nel senso comuni. Dire quello che gli altri vogliono sentirsi dire.
Un gruppo dirigente democratico e così diversificato come quello del PD non potrà mai vincere su quel terreno. Veltroni o non Veltroni.
Bisogna cambiare direttrice di marcia. Tornare tra la gente. Nelle associazioni di categoria, Nei circoli culturale. Nei quartieri. Riproporre le preferenze.
Deve ritornare la politica del confronto nelle sezioni dei quartieri.
Oggi assistiamo a fenomeni assolutamente contraddittori. I vecchetti che frequentano la camera del lavoro votano Pdl i contadini della CIA votano Pdl e lo stesso gli artigiano della CNA fatte le dovute eccezioni. Gli operai delle fabbriche del Nord Lega. Un motivo ci sarà?
Ed questo motivo che bisogna comprendere e non si può certamente capire standosene a Roma?
Scollegando Roma dalla base. Si può capire ritornando nelle sezioni di ogni piccolo comune d’Italia
Col confronto. L’alternativa sarà la ricerca di un leader da contrapporre a Berlusconi che non troveremo mai. Quello che possiamo trovare è la radice della concezione della politica come partecipazione attiva in ogni angolo del paese. Qualche giorno in meno a Roma o all’ARS e qualche giorno in più tra gli iscritti, tra i cittadini.
Grave errore ritenere le preferenze superate. Ci sono rimasto veramente male qualche anno fa sentir dire all’on. Vilante che fosse stato giusto togliere le preferenze in modo da evitare la pressione della mafia sui candidati.
Sicuramente sarebbe stato meglio non candidare quelli che cercavano la pressione e il consenso della mafia piuttosto che togliere il diritto di scelta ai più.
A mio avviso l’eliminazione delle preferenze è stato un bumerang per il centrosinistra perché ha allontanato la politica dai quartiere e l’ha spostata sui mezzi di comunicazione dove non possiamo che essere perdenti per i motivi già detti.
La crisi che stiamo subendo deve almeno servire ai cittadini per una riflessione seria sui tempi che stiamo vivendo ed essere generatrice di una nuova capacità di analisi dei fenomeni economici, sociali e politici che condizionano la nostra vita di lavoratori di padri e di cittadini. Spero si riesca a capire cosa è comunicazione ed informazione, casa è politica e cosa propaganda,cosa è liberta e cosa partecipazione. Se la politica ritorna tra la gente questo paese si riprende se rimarrà nei palazzi si risolleveranno solo in pochi: La casta (che non è fatta solo di politici).

Grazie della pazienza.
Prof Chiarenza Lorenzo

martedì, marzo 03, 2009

Centro Carne vince e guarda avanti

Nel campionato di volley di I^ divisione femminile il Centro Carne Castellammare coglie alla comunale " M. Bonanno", al cosp ettodi un numeroso pubblico, la terza vittoria consecutiva del girone di ritorno ai danni della Fortitudo Buseto. Il risultato finale di 3 set a 0 (parziali 25-21 25-21 25-16) è maturato al termine di una gara solo a tratti tecnicamente apprezzabile. Un successo che permette comunque al team castellammarese di cogliere la nona vittoria su dodici gare disputate erisalire al terzo posto in classifica, in attesa, sabato prossimo, della difficile trasferta con l' Ericina Trapani.